Psicosi
Dott. Giovanni
Lo Turco - Psichiatra e Psicoterapeuta
Il Dott. Giovanni Lo Turco, negli studi di Catania e Siracusa, si occupa del trattamento farmacologico ed integrato dei Disturbi Psicotici e della Schizofrenia.
Lavora in Comunità terapeutiche nelle quali si occupa della formulazione ed attuazione, in équipe multidisciplinare, di progetti terapeutico-riabilitativi per il trattamento dei disturbi psicotici.
I Disturbi Psicotici rientrano tra le malattie psichiatriche più gravi.
Sono caratterizzati da un
distacco dalla realtà esterna, difficoltà sociali e relazionali, compromissione
dell’esame di realtà, disturbi della percezione e del pensiero.
I sintomi psicotici possono comprendere:
DISTURBI DEL PENSIERO che si dividono in:
Disturbi della forma: includono le alterazioni del flusso idetico, che
vanno dalla "fuga delle idee” fino al rallentamento idetico caratterizzato dalla
povertà dei contenuti ideativi e da difficoltà e lentezza dell’eloquio, e
l’alterazione fino alla perdita dei nessi associativi
Disturbi del contenuto: rappresentati dall’ideazione
prevalente e dal delirio
L’idea prevalente è un’idea che predomina su ogni altro pensiero, causando sofferenza o interferendo nel funzionamento dell’individuo.
Il Delirio, invece è un’idea incorreggibile, incrollabile, mantenuta con straordinaria convinzione e certezza soggettiva.
DISTURBI DELLA PERCEZIONE che comprendono le illusioni e le allucinazioni
L’illusione è una percezione distorta, inadeguata dell’oggetto a partire da stimoli sensoriali reali
Le allucinazioni sono percezioni senza oggetto, che per il paziente non differiscono in nulla dalla normale esperienza sensoriale, quindi manca la possibilità di criticarle. Le allucinazioni possono essere uditive, visive, olfattive, tattili, gustative e somatiche
I disturbi psicotici, generalmente, esordiscono nell’adolescenza e nella prima età adulta e hanno un origine multifattoriale che comprende fattori organici, psicologici, genetici e ambientali.
I principali disturbi psicotici sono: Schizofrenia, Disturbo delirante, Disturbo Schizofreniforme, Disturbo Schizoaffettivo, Disturbo psicotico breve.
SCHIZOFRENIA
La schizofrenia viene considerata la più grave tra le malattie mentali a causa della precocità d’esordio, della gravità sintomatologica e della frequente cronicizzazione.
Compare in
età adolescenziale o giovanile: tra i 18 e i 30 anni negli uomini, più tardi
(20-35 anni) nelle donne. L'esordio acuto e tardivo è indice di una prognosi più
favorevole.
L’incidenza di questa patologia è relativamente bassa, 1% in tutto il mondo.
L’origine della schizofrenia è multifattoriale e comprende fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici. La componente genetica è sicuramente il fattore più accreditato; infatti, i familiari dei pazienti con schizofrenia hanno un rischio maggiore di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Inoltre gli studi gemellari hanno dimostrato una concordanza pari al 60-70% nei gemelli monozigoti, mentre i gemelli dizigoti mostrano un tasso non differente da quello di fratelli non gemelli.
Nella schizofrenia vengono distinti diversi sottotipi:
paranoide, il soggetto presenta rilevanti
deliri o
allucinazioni uditive in assenza di
gravi alterazioni del funzionamento cognitivo e dell’affettività. L’esordio
tende ad essere più tardivo rispetto agli altri tipi di schizofrenia e la
prognosi è migliore;
tipo disorganizzato, caratterizzata dalla disorganizzazione del
linguaggio e del comportamento e dall’appiattimento affettivo; il decorso è
cronico;
tipo catatonico, la cui manifestazione principale è un notevole disturbo
psicomotorio che può comportare l’immobilità motoria, o l’eccitamento motorio,
negativismo, mutacismo, postura fissa, movimenti stereotipati, ecolalia o eco
prassia;
tipo indifferenziato, in cui sono presenti i sintomi caratteristici della
schizofrenia che però non possono essere classificati come appartenenti agli
altri tipi di schizofrenia;
tipo residuo, nella quale sono assenti sintomi psicotici rilevanti (deliri, allucinazioni, incoerenza e comportamento disorganizzato), ma sono presenti sintomi negativi (appiattimento affettivo, povertà dell’eloquio o avolizione) o due o più sintomi positivi attenuati (comportamento bizzarro, allentamento dei nessi associativi o pensiero illogico).
I sintomi della schizofrenia generalmente vengono suddivisi in due gruppi: sintomi positivi e sintomi negativi.
I sintomi positivi, o produttivi, comprendono: deliri, allucinazioni e disturbi del pensiero (perdita dei nessi associativi).
I sintomi negativi invece comprendono: apatia, appiattimento affettivo, alogia (deficit nella produttività e fluidità del linguaggio), abulia (perdita di energia, iniziativa e interesse), povertà ideativa. Questi sintomi hanno un’evoluzione lenta e graduale e, almeno all’inizio, possono non sembrare appartenere ad una patologia così grave, ma confondersi con i sintomi depressivi.
Generalmente il trattamento e la
cura si basano sulla Terapia farmacologica che mira al
controllo e alla stabilizzazione della sintomatologia e alla prevenzione delle
riacutizzazioni. A questo è fondamentale associare un intervento psicologico
- riabilitativo, che ha come obiettivo principale il recupero e lo sviluppo
da parte del soggetto delle abilità perdute o mai acquisite, attraverso
interventi psicoeducazionali e Cognitivo-Comportamentali.
È importante, inoltre, aiutare i familiari ad affrontare la malattia al fine di
garantire il loro aiuto.
Ultimo aggiornamento: 24/02/2013
Dott. Giovanni Lo Turco - Psichiatra e Psicoterapeuta
Cognitivo-Comportamentale
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